N. 11 del 1/7/1998



Nicky Grauso: per non dimenticare
di S. C.


Telecom Italia Net (Tin, www.tin.it) è nata nel marzo dello scorso anno, raccogliendo sotto lo stesso tetto i marchi di Telecom On Line (Tol), per i servizi alle aziende su linea isdn, e di Video On Line (Vol), per quelli agli utenti residenziali su normale linea telefonica, o pstn. Come alcuni ricorderanno, proprio Video On Line, l'Internet provider fondato dall'imprenditore sardo Nicola Grauso, aveva enormemente esteso il mercato residenziale, con promozioni particolarmente "a buon mercato", che non mancarono di suscitare polemiche. L'acquisto da parte di Telecom Italia, circa un anno prima del debutto di Tin, aveva generato la vivace protesta degli altri Internet provider italiani (in particolare per l'iniziativa della Aiip, Associazione Italiana Internet Provider), i quali si trovarono al fianco come concorrente, anche sul fronte residenziale, il proprio fornitore di connettività, con in più il timore che Tol proseguisse la politica commerciale di Vol (prezzi stracciati per conquistare quote di mercato), con l'aggravante della posizione dominante. L'esordio sul mercato di Telecom Italia Net, però, con tariffe allineate al resto del mercato, sembrò fugare questa preoccupazione. Che ora si sta nuovamente risvegliando. PC Inter@ctive ne ha parlato con Nicola Grauso.

Dottor Grauso, è vero, come alcuni sostengono, su Internet non è possibile conciliare prezzi bassi e qualità del servizio?

"Senz'altro il prezzo degli abbonamenti Internet non copre i costi industriali del sistema. Era così anche ai tempi di Video On Line ed è per questo che ho dovuto mollare e vendere tutto a Telecom".

Ma è sufficiente questa giustificazione di fronte a utenti che per diverse settimane non hanno potuto usufruire adeguatamente del loro abbonamento?

"Il problema è che in questa faccenda hanno ragione un po' tutti: gli utenti perché desiderano un buon servizio anche quando l'hanno acquistato a basso prezzo; il provider perché vuole tenere sotto controllo i costi".

Quando nacque Tin, gli altri provider manifestarono il timore che proseguisse la politica commerciale di Video on Line, molto aggressiva, da una posizione di dominante del settore.? Avevano ragione di preoccuparsi?

"Le proccupazioni manifestate al tempo della nascita di Tin dagli altri Internet provider erano legittime. Senz'altro Telecom Italia Net si può permettere di stare in perdita più di altri, ma per quanto tempo lo possono sapere soltanto loro. Dipende dalla strategia di gruppo che hanno adottato".

Crescita repentina degli abbonati significa davvero anche crescita del mercato? Non si corre il rischio di rendere poco credibili, agli occhi del pubblico, tutti gli operatori e Internet stessa?

"Su come fare crescere il mercato, ognuno ha le proprie opinioni. Se dipendesse da me Internet la darebbe lo Stato, gratis a tutti. Ma io ho già dato.



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