Telecom Italia Net (Tin, www.tin.it) è nata nel marzo dello
scorso anno, raccogliendo sotto lo stesso tetto i marchi di Telecom
On Line (Tol), per i servizi alle aziende su linea isdn, e di
Video On Line (Vol), per quelli agli utenti residenziali su normale
linea telefonica, o pstn. Come alcuni ricorderanno, proprio Video
On Line, l'Internet provider fondato dall'imprenditore sardo Nicola
Grauso, aveva enormemente esteso il mercato residenziale, con
promozioni particolarmente "a buon mercato", che non
mancarono di suscitare polemiche. L'acquisto da parte di Telecom
Italia, circa un anno prima del debutto di Tin, aveva generato
la vivace protesta degli altri Internet provider italiani (in
particolare per l'iniziativa della Aiip, Associazione Italiana
Internet Provider), i quali si trovarono al fianco come concorrente,
anche sul fronte residenziale, il proprio fornitore di connettività,
con in più il timore che Tol proseguisse la politica commerciale
di Vol (prezzi stracciati per conquistare quote di mercato), con
l'aggravante della posizione dominante. L'esordio sul mercato
di Telecom Italia Net, però, con tariffe allineate al resto
del mercato, sembrò fugare questa preoccupazione. Che ora
si sta nuovamente risvegliando. PC Inter@ctive ne ha parlato con
Nicola Grauso.
Dottor Grauso, è vero, come alcuni sostengono, su Internet
non è possibile conciliare prezzi bassi e qualità
del servizio?
"Senz'altro il prezzo degli abbonamenti Internet non copre
i costi industriali del sistema. Era così anche ai tempi
di Video On Line ed è per questo che ho dovuto mollare
e vendere tutto a Telecom".
Ma è sufficiente questa giustificazione di fronte a utenti
che per diverse settimane non hanno potuto usufruire adeguatamente
del loro abbonamento?
"Il problema è che in questa faccenda hanno ragione
un po' tutti: gli utenti perché desiderano un buon servizio
anche quando l'hanno acquistato a basso prezzo; il provider perché
vuole tenere sotto controllo i costi".
Quando nacque Tin, gli altri provider manifestarono il timore
che proseguisse la politica commerciale di Video on Line, molto
aggressiva, da una posizione di dominante del settore.? Avevano
ragione di preoccuparsi?
"Le proccupazioni manifestate al tempo della nascita di Tin
dagli altri Internet provider erano legittime. Senz'altro Telecom
Italia Net si può permettere di stare in perdita più
di altri, ma per quanto tempo lo possono sapere soltanto loro.
Dipende dalla strategia di gruppo che hanno adottato".
Crescita repentina degli abbonati significa davvero anche crescita
del mercato? Non si corre il rischio di rendere poco credibili,
agli occhi del pubblico, tutti gli operatori e Internet stessa?
"Su come fare crescere il mercato, ognuno ha le proprie opinioni.
Se dipendesse da me Internet la darebbe lo Stato, gratis a tutti.
Ma io ho già dato.
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